La città di Muravera e le sue bellezze

Il paese

Località:Muravera (CA)

Il centro più vicino è Muravera: lo si può considerare il capoluogo del “Sarrabus”. Si stende in pianura, circondata da rigogliosi agrumeti. E’ situata a ridosso di una serie di colline che delimitano un sistema lagunare con gli stagni di Feraxi, Colostrai, Salinas e San Giovanni: veri e propri angoli di paradiso.

 

Lo stagno di Torre Salinas è una depressione costiera dove un tempo si era soliti raccogliere il sale per uso domestico. Nelle immediate vicinanze sulla sommità di una collina, si erge la torre omonima costruita a difesa del territorio con una struttura a base quadrata. Ma in particolare va segnalato lo stagno di Colostrai, alimentato dalla foce del Rio Picocca: è un’oasi faunistica di grande interesse naturalistico per la presenza di diversi uccelli migratori, tra cui i bellissimi fenicotteri rosa.

 

Muravera è una vivace cittadina con diverse attività commerciali e artigianali. Il suo recente sviluppo è dovuto anche ad un tipo di economia mista, basata sull’agricoltura e soprattutto sul turismo balneare. L’area vanta la temperatura media annua più alta della Sardegna.

 

Il territorio è ricco di bellezze paesaggistiche, ma diversi sono i siti e gli edifici di interesse archeologico e storico. Al centro del paese sorgono interessanti monumenti. In primo luogo la chiesa di San Nicola di Bari. Si tratta di un edificio eretto nel XV secolo in stile trado-gotico. La chiesa, restaurata di recente, riprende alcuni spunti interessanti di architettura aragonese. In essa è custodito un San Sebastiano in legno policromo e dorato, scolpito da Scipione Aprile nel 1603.

 

Proseguendo all’interno del paese si giunge al Portico Petretto, piccola costruzione in pietra della fine dell’800, struttura a forma di arco sostenente un corridoio balconato che serviva a mettere in comunicazione due case vicine ed evitare l’attraversamento della strada durante i forti acquazzoni.

 

La zona costiera di Muravera riveste grande interesse turistico.

La spiaggia più vicina è quella della Marina di San Giovanni. Alla stessa altezza si trova la Torre dei 10 cavalli, costruita come le altre sulle zone costiere, come difesa contro le aggressioni dei saraceni. Chiamata così per via dei dieci cavalieri che vi soggiornavano per controllare la costa e avvistare navi sospette. Si può arguire che risalga al secolo XVI. Essa rappresentava l’elemento cardine di una complessa struttura difensiva. Più a sud si estende invece per circa 8 km la splendida spiaggia di Costa Rey, con l’omonimo insediamento turistico, formato da un gran numero di ville e villaggi turistici.

 

E’ sicuramente il luogo più famoso della costa sudorientale: estremamente pittoresco per le spiagge e le incantevoli calette. Una di queste spiagge molto apprezzate per le lunghe distese di sabbia bianchissima e per la limpidezza delle acque è Lo scoglio di Peppino, attorno al quale sono sorte molte leggende. Si può qui più che mai contemplare la natura ancora selvaggia che caratterizza queste zone pressochè incontaminate.

 

Il nome della località “Costa Rei” deriva dalla presenza in passato dei carcerati, costa dei rei: costa dei colpevoli, ospiti della vicina colonia penale di Castiadas (dal sardo guardare).

Le principali località marine, oltre a quelle già citate (spiaggia di San Giovanni e di Costa Rei) sono: spiaggia dei quattro mori, di Colostrai, di Feraxi e di Capo Ferrato.

 

Va inoltre segnalato il complesso megalitico di Piscina Rei. I menhirs che lo compongono sono blocchi di granito fitti verticalmente nel terreno con funzioni di osservazioni astronomiche e con funzioni di culto.

 

Muravera si distingue per un variegato artigianato locale che contempla la produzione di tappeti e tessuti realizzati con telai di quercia, ma anche eleganti cestini di canne, vimini e giunchi e nella costruzione di strumenti fonici di matrice remotissima, le launeddas.

 

Muravera inoltre ospita ogni anno manifestazioni varie tra cui la tradizionale sagra degli agrumi, che si svolge tra marzo e aprile. Essa punta sulla valorizzazione della principale risorsa del luogo, appunto gli agrumi, che nella vasta pianura alluvionale del Flumendosa trovano un ambiente particolarmente favorevole, tant’è che nasce un prodotto che per caratteristiche organolettiche e per il gusto non trova eguali in Sardegna.

 

La manifestazione consiste nella mostra dei migliori prodotti locali ed in una grande sfilata per la via principale del paese, via Roma, di numerosi gruppi folcloristici provenienti da tutta la Sardegna, intervallati dalle cosiddette etnotraccas (elemento fondamentale della sagra), carri museo curati meticolosamente, riproducenti prevalentemente ambienti e momenti di vita agropastorale del passato.

 

L’esibizione dei gruppi folcloristici è accompagnata dalle launeddas, strumento a fiato composto da 3 canne, di epoca antichissima, che in questo territorio ha la sua origine.

 

Alla fine d’Agosto, infine si festeggia Sant’Agostino con manifestazioni folcloristiche accompagnati anch’essi dal suono inconfondibile delle launeddas.